Fare immersioni desta molta curiosità perché l’esplorazione del mondo che si trova sotto l’acqua è innegabilmente pieno di fascino. Chi decide di intraprendere questa pratica sportiva per divertimento e lontano dall’idea dell’impegno agonistico, non ha bisogno di un’attrezzatura super tech o ad alto tasso di performance. Anche per quanto riguarda la maschera da sub da indossare, dunque, la scelta potrà non tenere conto di alcuni parametri, diciamo “extra”, indispensabili invece nel caso di pratiche più professionali.
Perché fare immersione per “diletto”
Osservare con i propri occhi ciò che accade nei fondali marini desta interesse e stimola la fantasia. È un po’ come tornare bambini, forse, nuotando in un ambiente sicuramente insolito e ricco di sorprese. Pesci colorati, piante ondeggianti, rocce di ogni forma e dimensione: tutti i particolari attirano l’attenzione del sub neofita. Questo, pur senza pretese di agonismo, non rinuncerà facilmente a immergersi di nuovo e, con molta probabilità, più spesso. Quando viene esplorato, l’ambiente acquatico rimane infatti impresso nella mente per sempre. E tornarvi, significherà mettersi alla prova ogni volta e scoprire creature mai viste prima.
Maschere da sub per dilettanti: sicurezza prima di tutto
Un dilettante è colui che pratica uno sport non essendo super esperto in materia. La prima caratteristica a cui un sub dilettante non può rinunciare al momento dell’acquisto della sua maschera è la sicurezza. Non ci devono essere brutte sorprese durante l’immersione. È necessario sempre mettere in conto l’imprevisto, questo è vero. Mentre i professionisti, però, possono vantare l’esperienza necessaria per affrontare anche i momenti “no”, chi si immerge senza continuità e per solo diletto, può rischiare di non saper risolvere le emergenze con tempestività. Quest’ultima, in alcuni casi, è fondamentale.
Alcune aziende eseguono dei test particolari sulle maschere prima di metterle in produzione. Si tratta di valutare cosa accade alla maschera nella “normalità” e in caso di situazioni estreme e di emergenza (ovvero come si dice in gergo, a riposo e sotto stress). Come reagisce, ad esempio, a sbalzi termici improvvisi o a urti? E a immersioni prolungate? Rispondere a domande come queste significa, soprattutto nel caso in cui si verifichino eventi negativi, poter intervenire su una o più caratteristiche del prodotto, migliorandolo.
Niente vetri rotti!
Una tra le situazioni di emergenza pronte a mettere in allerta tutti, professionisti delle immersioni e non, è la la rottura improvvisa di una o più lenti. Nel caso in cui si abbia sul viso una maschera monovetro poi, significa abbandonare fin da subito l’immersione. Le lenti possono rompersi per svariati motivi ma quando la qualità del loro materiale è elevata, questo evento negativo di certo accade molto più raramente. A tal scopo, al momento dell’acquisto sono assolutamente da preferire le maschere da sub con lenti in vetro temperato. Si tratta di un vetro particolare, lavorato ad alta temperatura e opportunamente plasmato, in modo tale da poter subire urti e sbalzi termici senza “reagire”. Se poi, si dovesse comunque rompere, lo farebbe producendo tanti piccoli pezzi dagli angoli smussati, quindi non pericolosissimi nel caso in cui venissero a contatto con gli occhi e pelle del viso.
Tra gli altri materiali utilizzati per la composizione delle lenti delle maschere subacquee ci sono anche il policarbonato, che però tende a graffiarsi compromettendo la visibilità, e la plastica che soggetta a urto, si frammenta in schegge acuminate, molto pericolose.
Se salta la lente?
I sub che non vedono bene e sono costretti a indossare una correzione sono molti. Alcune aziende producono modelli già graduati (un po’ come gli occhiali da vista facilmente reperibili in farmacia), altre permettono di personalizzare i vetri cosiddetti “di fabbrica”. C’è poi chi preferisce ovviare a un acquisto più costoso, scegliere un modello con lenti standard, e indossare le lenti a contatto. Bisogna però tenere a mente che queste ultime possono essere responsabili di qualche incidente di percorso. Non è raro, infatti, che “semplicemente” soffiandosi il naso, possano saltar via dagli occhi e, dunque, compromettere la qualità della messa a fuoco durante l’immersione. Ai sub dilettanti, spesso, si consiglia di optare per la maschera con vetri graduati proprio per questo motivo.
Maschera da sub in silicone
Il silicone è il materiale che le aziende usano con maggior frequenza per la costruzione delle maschere. Può capitare però di trovare modelli realizzati con gomma o plastica, verso cui magari ci si orienta per una questione di budget. I sub dilettanti però, devono sapere che il silicone andrebbe preferito, anche se richiede di alzare l’asticella della spesa prevista. Si tratta di un materiale polimerico ipoallergenico che, rispetto alla plastica ed alla gomma, vanta maggiore morbidezza e leggerezza. È anche più leggero e più resistente al logorio causato dagli agenti atmosferici e salini. Con immersioni prolungate e ripetute non si altera e, dunque, è un parametro da considerare in termini di sicurezza.
Le maschere da sub realizzate in silicone trasparente sono particolarmente accattivanti. Esteticamente non marcano il viso e, per quanto riguarda la performance, regalano luminosità al campo visivo. C’è però da tener presente che, proprio perché trasparente, causa giochi di riflessi dei raggi luminosi all’interno della maschera, che non sono sempre apprezzabili. I modelli in silicone nero, non a caso preferiti dai professionisti, regolano invece la visuale concentrandola.
Facciale anatomico
È uno standard a cui dovrebbero fare attenzione tutti, ma i dilettanti ancora di più. Affinché la maschera, una volta indossata e appoggiata sul viso, risponda con una sensazione di comfort, è importante che abbia il facciale anatomico. Significa, prima di tutto, che l’azienda deve averlo prodotto in silicone ultra soft e modellato fino a ottenere uno studiato profilo anatomico, munito di generosa flangia di appoggio perimetrale per il viso e comodo alloggiamento per ospitare il naso. L’obiettivo è quello di garantire una confortevole aderenza senza lasciare segni sul volto, anche dopo aver portato la maschera per un tempo prolungato.
Alcuni consigli generali
Quando si approccia l’immersione non da professionisti, è necessario poter contare su alcune caratteristiche della maschera che si andrà a indossare. Solo alti standard in termini di qualità e sicurezza possono garantire la performance del modello opzionato, in grado di far immergere il sub senza ansia e con successo.